La forza della Croce Rossa sul territorio

TERAMO – Bilancio positivo per la Croce rossa teramana, che stamattina ha presentato il report del 2010 e il calendario tutto dedicato ai volontari. “Abbiamo dieci sedi sul territorio – ha spiegato il commissario del comitato provinciale  di Teramo, Valentino Ferrante – e 1.389 volontari che hanno effettuato 9.068 interventi, con una media di 25 al giorno”. Tante le ore di servizio totali: oltre 195mila, mentre sono più di 27mila i chilometri percorsi dai mezzi di soccorso, ben 746 giornalieri. Molto importante l’attività svolta dalla sezione femminile, che si dedica prevalentemente al sociale, assistendo 450 persone disagiate, segnalate dai Comuni. “Da quest’anno inoltre – continua Ferrante – abbiamo tre comitati locali, a Teramo, Giulianova e Roseto, per essere ancora più presenti sul territorio. Un’altra novità di cui andiamo fieri è la nascita della sezione giovani, con volontari dagli otto anni in su”. Le attività svolte dalla Croce rossa sono molteplici, tanto che il commissario può affermare che “l’attività di emergenza con le ambulanze rappresenta solo la punta dell’iceberg”. In effetti la Cri svolge molti corsi di formazione e di sicurezza sul lavoro, partecipa al progetto sulla sicurezza stradale contro la droga “Drugs on street”, si occupa degli alcol-test, offre sostegno psicologico alle vittime di incidenti sul lavoro, effettua soccorsi in acqua e in ambienti ostili, anche attraverso aerei o con l’aiuto di cani addestrati ed è persino dotata di squadre che si muovono in scooter e bicicletta. “Noi siamo presenti sul territorio a prescindere dalla convenzione con la Asl – ha specificato Ferrante, sollecitato in merito alla polemica sulla riorganizzazione del 118 -. Anche noi, in base alla copertura dei fondi della Asl, abbiamo avuto il taglio di alcune postazioni mentre altre si sono ridotte a 12 ore al giorno. Ma noi abbiamo continuato ad operare sul territorio, offrendo servizi 24 ore su 24 e applicando il principio di ausiliarità: molte delle nostre attività non vengono affatto rimborsate. Capisco lo sconforto delle altre associazioni ma è ingiusto puntare il dito contro di noi, perché non abbiamo preso alcun accordo con la Asl e, anche noi, siamo stati in parte penalizzati dalla ristrutturazione”.